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ROBERTO MIGLIETTA
Alla base di ogni dipinto, scultura e tavolo realizzato dall’artista, resiste l’eterno desiderio di ingannare la morte, restituendo alle antiche forme vegetali il loro legittimo posto nel mondo.
Miglietta fa dialogare vita e morte, vegetali e minerali, metalli grezzi e polvere, pittura e ombra, cucendo materiali differenti come un rivoluzionario Dr. Frankestein e animando la forma del legno come un familiare Mastro Geppetto.
L’infezione endemica causata dal batterio Xylella Fastidiosa ha alterato significativamente gli equilibri della vegetazione salentina, colpendo migliaia di alberi d’ulivo e causandone la morte.
Il progetto di Roberto Miglietta nasce dal desiderio di dare una seconda vita alle grandi carcasse d’ulivo, a quel legno ancora vivo di alberi che hanno attraversato secoli, alle radici di due metri di diametro abbandonate sulla terra rossa, tra macchine forestali e sterpaglia.
Lavorare con il legno significa piantare la materia ancora viva sui pannelli di forex e innaffiarla con pittura, polvere di caffè e giochi di luce: dare all’ulivo un’ossatura di ferro, uno scheletro di corten affinché possa mantenersi ancora dritto su se stesso, senza piegarsi allo scadere del tempo.